Gli anni passano, le mode cambiano, le pubblicità si evolvono.

Negli ultimi anni il marketing ha conosciuto uno sviluppo tale da modificare molte delle abitudini promozionali alle quali si era abituati: si pensi, per esempio, all’advertising. Con l’avvento di internet sempre a portata di mano, i metodi pubblicitari degli anni 90 e primi anni Duemila sono diventati solo una parte dei media a disposizione dei pianificatori. Inutile negare che una ventina di anni fa la pubblicità televisiva o cartacea era uno dei pochi mezzi per interagire con il mondo commerciale.

Oggi i media si sono moltiplicati online, ma i tradizionali banner, pop-up e altre forme dirette di advertising risultano sempre più imposti e meno genuini, portando l’utente a bloccarli ancor prima di leggerli o ignorarli: si pensi ad esempio a tutte le strisce ed i pop-up pubblicitari che invadono i siti internet e che ad oggi vengono bloccati con l’ad blocker (secondo Forbes, il 47% degli utenti blocca le pubblicità). Si tratta perciò di investimenti (anche ingenti) forse alla lunga efficaci ma non vincenti.

Banner, pop-up e pubblicità

La società sta quindi vivendo un momento di saturazione pubblicitaria che alla lunga stanca e confonde l’utente che si ritrova bombardato di annunci che sfiorano lo stalking commerciale. Piattaforme quali Zalando, Amazon ed Ebay godono nel confondere le idee mostrando i prodotti appena visitati che si è deciso di non comprare per ragioni che prima sembravano giuste. Di conseguenza, si tratta di campagne di investimento che possono avere un ritorno da parte di persone già interessate, e perciò non in grado di influenzare le loro decisioni future.

Secondo gli specialisti, il mercato è in grande movimento, ricco di novità e nuovi trend soprattutto nel settore promozionale: l’Influencer Marketing è considerato come il più moderno ed efficace strumento per promuovere il proprio brand senza ricorrere ai metodi tradizionali.

Ma cos’è l’Influencer Marketing? É una forma di marketing che fa leva sulla reputazione di determinati individui in grado di influenzare gli utenti del web tramite le loro scelte. In parole povere, si tratta di un investimento che le aziende fanno nei confronti degli influencer, ossia persone che hanno maturato una reputazione solida all’interno di un determinato settore, al fine di raggiungere un pubblico interessato ai temi promossi dall’azienda.

A differenza di un annuncio pubblicitario che entra in contatto con un’area eterogenea di utenti imponendo i propri prodotti, l’Influencer Marketing lavora in modo opposto, ossia facendo leva sulla popolarità degli influencer e sul passaparola di utenti realmente interessati. I prodotti presentati, mostrati e provati dagli influencer sono in grado di arrivare agli utenti in un modo più naturale e perciò meno invasivo, in grado di influenzare le loro scelte ed il loro stile.

Influencer nel campo della moda su Grazia

Non a caso, le maggiori testate di marketing e tecnologia, concordano nell’affermare che l’Influencer Marketing è una strategia vincente che crescerà ancora lungo tutto il 2017, divenendo un’opportunità concreta di investimento con ritorno (ROI) per molte aziende.

Non è tutto oro quello che luccica, è vero! Quando si parla di influencer, si fa quasi sempre riferimento alle personalità più famose dei social come Blogger, YouTubers, Instagrammers, divenute vere e proprie celebrità anche grazie agli investimenti che i grandi brand hanno fatto su di loro per un ritorno di visibilità. In questi casi, l’importante è non farsi ingannare dalle dimensioni: la frontiera dell’Influencer Marketing è infatti un fenomeno concreto che interessa aziende e prodotti di qualsiasi dimensione e genere. Tralasciando multinazionali che si affidano a modelli/e o attori/trici, puntiamo l’attenzione su quelli che devono essere i passi da non ignorare se si vuole instaurare una campagna di influencer marketing che sia a lungo termine e dia i risultati sperati.

  1. Per prima cosa, l’essenziale è scegliere un influencer che abbia un numero elevato di follower appartenenti al settore che si vuole penetrare. I vostri sono prodotti per la casa? Benissimo, il settore di riferimento sarà quello composto maggiormente da donne, più o meno giovani, interessate alla gestione della casa, ed il vostro influencer sarà proprio una di queste donne che ha saputo crearsi una reputazione testando e scoprendo i prodotti più adatti a svolgere attività in un determinato comparto dell’abitazione.

  2. Seconda caratteristica essenziale è sicuramente la capacità dell’influencer di coinvolgere ed interagire con il suo pubblico di riferimento: l’Influencer Marketing si differenzia dall’advertising proprio perché si basa su relazioni a lungo termine piuttosto che brevi interazioni. Il grado di engagment che è in grado di sviluppare è sicuramente uno dei parametri da tenere in grande considerazione. Scegliere un influencer che tramite la sua reputazione sia in grado di influenzare le scelte dell’utente è perciò l’obiettivo che l’azienda deve perseguire.

  3. Per creare un rapporto duraturo e sincero con gli utenti, è necessario che gli influencer siano in grado di umanizzare il brand. Sono infatti sorpassati gli anni in cui si pubblicizzava un prodotto tramite personalità e luoghi inarrivabili: gli utenti di oggi sono più interessati all’aspetto umano del prodotto, caratteristica che fa del brand qualcosa di quotidiano ed alla portata di tutti. Pochi possono permettersi di bersi una Coca Cola all’ultimo piano dell’hotel La Vela di Dubai, ma molti possono farlo in famiglia, davanti alle lasagne della nonna in un’atmosfera genuina e vera. Saper mostrare il lato umano del prodotto è la strategia vincente per una campagna di marketing ed una delle caratteristica principali che l’azienda deve ricercare in un influencer. Anche in questo caso, fare real storytelling è vantaggioso.

  4. Ultimo ma non meno importante, è la necessità di investire in influencer che siano in grado di creare contenuti di qualità: visibilità, reputazione e passaparola non si raggiungono solamente condividendo una foto sui social. Per diventare punti di riferimento in un settore è necessario condividere i contenuti che la gente si aspetta e che seguirà perché in linea con le proprie aspettative. Le parole chiave sono: condivisione real time, ispirazione, motivazione ed ascolto.

Credits: Penton Marketing

Nel campo del business le belle parole però non bastano, ci vogliono i fatti. E qui entra in gioco uno studio condotto da TapInfluence, portale online che si occupa di influencer marketing automation, sul ROI riguardante le campagne di Influencer Marketing: si stima che per 1$ investito ci sia un ritorno di 11$ guadagnati. Non molto distante lo studio condotto da Tomoson, che stima un ritorno di 6,50$ per ogni dollaro investito: Jeff Foster, CEO dell’azienda, afferma poi che i “Social media users tend to spend more money, and are more likely to spread the word to friends and family.Le piattaforme social si rivelano così i canali preferiti e decisamente più redditizi nel campo dell’Influencer Marketing, dove i vari blog e Facebook si trovano ai primi posti in termini di preferenza.

In conclusione, che sia una moda del momento oppure un fenomeno destinato a cambiare per sempre il mondo della promozione, l’Influencer Marketing è uno strumento che se usato con consapevolezza e fiuto, può dare dei risultati incredibili in termini economici. Le aziende che coglieranno l’attimo ed investiranno in visibilità, non se ne pentiranno.

Non ci credete? Provare per credere!