Quando parliamo di marketing è insindacabile parlare degli anni ’10 come del decennio (che non si è ancora concluso) che ha visto uno dei maggiori sviluppi in termini di campagne pubblicitarie incentrate sul tema della nostalgia.

Nonostante questi siano gli anni del progresso tecnologico, delle applicazioni per ogni occasione e della costante connessione ad internet, uno dei temi che più fa leva soprattutto sulle nuove generazioni, ossia sui Millennials, è proprio il ricordo di ciò che è stato, di ciò che abbiamo già visto e vissuto: in poche parole, del passato. Potrebbe suonare strano e bizzarro, ma molte aziende hanno deciso di sviluppare le loro campagne pubblicitarie puntando sulla nostalgia come leva per scaturire emozioni. Vi chiederete come sia possibile? Semplice: è stato constatato che creare connessioni spingendo sul ricordo in un’era in cui vige l’impersonalità dei digital media, è un modo semplice per creare sentimenti di positività nelle persone. Stimolare la memoria ricordando alle persone com’erano sviluppa un senso di nostalgia positiva cui risultato non può che essere un sorriso ed un senso di appartenenza ad un determinato momento storico.

Fonte: todomanagement.com

Associare un nuovo prodotto o addirittura il brand con la cultura degli anni Novanta, Ottanta e Settanta, avrà come risultato quello di creare una campagna interamente incentrata sulle connessioni tra passato e presente: mostrare che ciò che eravamo non lo abbiamo scordato ma anzi continua a far parte del nostro essere è il messaggio positivo che l’azienda veicolerà al suo pubblico di riferimento.

Perché quindi conviene impostare una strategia di marketing nostalgia-oriented? Perché arriva a toccare le emozioni dei consumatori, che sappiamo giocare un ruolo principale nel processo decisionale che porta all’acquisto. Combinare insieme diversi ricordi e fare leva sulla memoria si rivela così un potente alleato nella strategia di marketing aziendale: ricordare e rivivere il passato ha il potere di creare emozioni positive ed un senso di appartenenza nel consumatore che, a contatto con una campagna pubblicitaria nostalgica, proverà sentimenti di sicurezza, connessione e calore propri dei tempi passati.

Fonte: brittonmdg.com

Possiamo perciò affermare che una campagna retro non è un modo di fare marketing antico, bensì è una strategia innovativa che tiene conto delle potenzialità che ha il passato, per antonomasia luogo più sicuro rispetto al futuro incerto: stimolare il ricordo e fare del proprio brand qualcosa di positivo, un posto sereno dove rifugiarsi, è la chiave per creare una strategia di marketing nostalgia-oriented.

Ad oggi sono molti i brand che hanno voluto puntare sul ricordo del passato per promuovere il presente e perché no, il futuro del proprio brand. Tra questi, degna di nota è la campagna lanciata da Microsoft per il nuovo Internet Explorer: niente di più semplice, solamente un video che ripercorre le tendenze, la musica ed i giocattoli che tutti avevano negli anni Novanta, intitolato proprio “Child of the 90s“. Un tuffo nel passato si, ma nel passato di ognuno di noi per ricordarci che fondamentalmente siamo cresciuti, ci siamo evoluti così come il famoso browser, rimanendo tuttavia sempre gli stessi.

Un’altra iniziativa dal sapore retro è stata lanciata da Ford con la campagna #unFordgettable che voluto costruire un ponte tra passato e presente riproducendo la vita moderna con le tecnologie degli anni ’90. Testimonial, alcune delle personalità più importanti nel mondo della tecnologia italiana: Luca Colombo, Country Manager di Facebook Italia, Salvatore Ippolito, Country Manager di Twitter Italia, e Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

A questi si possono poi aggiungere ulteriori casi che hanno fatto parlare di sé: dalla produzione delle famose Nike Mag autoallaccianti di Ritorno al Futuro II fino al nuovo 3310 della Nokia, passando per l’App Pokémon Go, si tratta di campagne che puntato tutto sul ricordo e sui sentimenti positivi dei consumatori. Chi non hai mai sognato di indossare un paio di scarpe viste in un film o provare l’ebbrezza di usare nuovamente il cellulare compagno di mille avventure? Tutti, senza distinzione.

Fonte: telegraph.co.uk

Esempi come questi sono ormai all’ordine del giorno e questo ci dice che il fattore nostalgia non è da sottovalutare, bensì da sfruttare, seguendo le regole del marketing e soprattutto senza strafare e portare alla luce una campagna “vecchia” e non nostalgica.

 

FONTI:

https://www.forbes.com/sites/laurenfriedman/2016/08/02/why-nostalgia-marketing-works-so-well-with-millennials-and-how-your-brand-can-benefit/#3995a8973636

https://www.forbes.com/sites/propointgraphics/2017/04/16/nostalgia-marketing-and-the-search-for-authenticity/#492ad44367d6